“Con il viaggio la psicologia condivide per costituzione i due ingredienti principali: la curiosità che spinge alla conoscenza e il desiderio di trasformazione. Cambiare significa avere un sogno, un movente, un orizzonte a cui tendere, qualcosa da lasciare, e significa darsi il giusto tempo, saper leggere la mappa di partenza, mettere nel bagaglio le risorse a disposizione, scegliere il passo. Anche se il punto di arrivo si chiarisce nel percorso, quello che genera conoscenza e produce un mutamento autentico passa necessariamente attraverso l’universo emotivo.
Esplorare, amare, ridere, vincere, perdere, condividere, essere uomini e donne che si confrontano con le proposte e i paradossi della contemporaneità, soggetti attivi nel cambiamento che accade: le emozioni compongono l’alfabeto con cui leggiamo e interpretiamo la realtà e attraverso le emozioni trasformiamo noi stessi, le nostre relazioni, il nostro mondo. La psicologia conferma in questo orizzonte il suo essere una pratica, che legge e accompagna i processi di cambiamento, facilita i progetti di trasformazione, aiuta a sciogliere i nodi. “
emozioni
Posizioni emotive
Come cambia la postura che assumiamo in relazione ai nostri stati emotivi?
Il tipico ripiegamento di un vissuto depressivo ne è solo un esempio…
Il nostro corpo è un potente recettore di emozioni… si muove e occupa lo spazio intorno a sé anche in base al nostro umore.
Si tratta di un forma di connessione fra psiche e soma, che però va considerata nella sua circolarità. Il nostro corpo, infatti ci invia continui feedback, che possono alimentare stati d’animo o blocchi emotivi.
Gli stessi feedback, possono essere utilizzati anche per percorrere una strada diversa: nel caso specifico del vissuto depressivo, per esempio, per ricostruire quel desiderio di protendersi, in senso fisico e relazionale, necessario a riattivare le energie vitali.
Il corpo può essere così un territorio da esplorare per comprendere meglio come ci sentiamo.
Imparare ad ascoltare le tensioni e le rigidità muscolari, quali parti del nostro corpo sono coinvolte mentre proviamo una particolare emozione, quali zone restano in ombra, come cambia il nostro modo di respirare… sono possibilità che abbiamo per ascoltarci e per provare a spezzare meccanismi disfunzionali ricorsivi.
Diversi approcci psicocorporei possono risultare utili in questo senso. La bioenergetica, il training autogeno, la mindfulness… sono tutte strade possibili per prendere consapevolezza del proprio corpo, del proprio sentire, per riconnetterci con il nostro essere al mondo, integralmente.
Marzia Roberto
Psicologa – Psicoterapeuta
Emozioni
Fertilità… in che giorni?
La prima reazione rispetto al fertility day mi ha suscitato così tante emozioni che alla fine mi ha paralizzato e non sono stata in grado di dire niente… e poi un incubo ha fatto “nascere” ciò che non riuscivo a dire.
…un incubo che mi ha svegliato alle due di notte.
Tutto inizia da un primo colloquio che avevo alle 20.20 con un cliente.
Arriva una persona un po’ agitata, di brutt’aspetto, un incrocio tra due mostri che non si sono accordati su quale percentuale dovrebbe avere la meglio. Continua a leggere
Lentamente muore…
Ci piace ricordare, ogni tanto, queste parole… e ci piace anche ricordare che l’autrice è Martha Medeiros (giornalista e scrittrice brasiliana) e non Pablo Neruda, al quale l’opera viene attribuita.
La poesia è stata pubblicata il 1º novembre 2000 sul quotidiano Zero Hora di Porto Alegre in Brasile, con il titolo originale “A Morte Devagar“.
Lentamente muore
Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.
Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l’ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
Una giornata gluten free e il dubbio che duri tutta la vita
Il 10 e 11 ottobre 2015 il Palazzo dei Congressi a Roma ha ospitato il “Gluten Free Day”, evento dedicato a chi soffre di celiachia e intolleranza al glutine.
Nel programma hanno trovato spazio oltre agli stand espositivi, dimostrazioni culinarie, attività didattiche per i bambini e seminari informativi e un Convegno in cui, medici e psicologi, in collaborazione, hanno affrontato il “mondo della celiachia”, confrontandosi con il pubblico presente.
Con il dubbio di essere celiaca e in qualità di psicologa interessata e impegnata nel tema dell’alimentazione, la giornata è stata movimentata. Continua a leggere
Inside Out: la complessità semplice
Ormai si sa, Inside out, è l’ultimo capolavoro della Pixar. Ne parlano tutti e (quasi) tutti bene.
È la storia di Riley, una bambina cresciuta felicemente nel Minnesota, che a 11 anni si trasferisce a San Francisco con la famiglia. Il drastico cambiamento comporta una serie di difficoltà da affrontare: dalla delusione per la nuova casa, all’inserimento nei nuovi contesti sociali, a una serie di contrattempi che destabilizzano il clima familiare.
La peculiarità del film sta nel punto di vista con cui viene raccontato l’evento critico. Continua a leggere