Gli Psicologi e Psicoterapeuti dell’associazione altrove* offrono un servizio di consulenza psicologica a chiunque senta la necessità di uno spazio di ascolto in una fase delicata della propria vita, di criticità con se stessi, in famiglia, nelle relazioni sociali o nel lavoro, causa di instabilità emotiva e psicofisica.
Il servizio è rivolto all’individuo (adulti e adolescenti), alla coppia e alla famiglia, per farsi accompagnare in un percorso di conoscenza di sé e del proprio mondo emotivo e relazionale, per affrontare difficoltà o scelte complesse e favorire la costruzione di nuovi equilibri.
In particolare ci occupiamo di:
- disturbi dell’umore (apatia, depressione, disturbo bipolare, depressione post-partum…);
- disturbi d’ansia (attacchi di panico, fobie, ossessioni…);
- dipendenze da alcol, droghe, gioco d’azzardo…;
- dipendenze affettive;
- disturbi di personalità;
- disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (anoressia, bulimia, restrizioni alimentari e/o abbuffate…);
- disturbi psicosomatici (dolore cronico, emicranie, gastriti, tensioni muscolari…);
- disturbi del sonno;
- problematiche della sfera relazionale e affettiva;
- problematiche della sfera lavorativa (prolungata disoccupazione, ingresso nel mondo del lavoro, insoddisfazione e desiderio di cambiamento);
- separazioni conflittuali, lutti;
- problematiche dell’età evolutiva (DSA-disturbo specifico dell’apprendimento, ADHD-disturbo da deficit di attenzione e iperattività, sovrappeso e obesità infantile);
- problematiche dell’adolescenza (disturbo oppositivo provocatorio, disturbo della condotta, disturbo antisociale, abuso di sostanze);
- problematiche della sfera intima e sessuale, dell’individuo e/o della coppia.
“La realtà non è ciò che ci accade
ma ciò che noi facciamo con quel che ci accade.”
(Aldous Huxley)
Come riscoprire nuovi equilibri in situazioni problematiche
Il lavoro psicologico/psicoterapeutico consiste nel partecipare alla costruzione di uno spazio di coesistenza in cui si metta l’oggettivo tra parentesi. Il cambiamento più grande per un individuo è quello epistemologico, in quanto trasforma il modo di stare al mondo. Si tratta di una pratica, di un modo di sentire e di fare, di osservare e riflettere. Questa puntuale operazione verrà costantemente messa in atto dallo psicologo su se stesso e sulla propria operatività. Lo stesso processo verrà proposto al paziente/cliente, stabilendo con lui un rapporto paritetico, in quanto, il terapeuta non possiede maggiore saggezza o griglie esplicative più vere, ma la possibilità di proporre una visione complessa e maggiori livelli di ricorsività.
Il lavoro psicologico è da noi considerato come un processo di co-costruzione di un contesto, in cui sia possibile combinare in più modi le regole del vivere, partendo dal presupposto che l’individuo è il portatore del problema ed è anche portatore delle soluzioni, “è un lavoro su ciò che si conosce e su come si conosce ciò che si conosce.” (Bateson, 1972).
Non esiste, a nostro avviso, un unico contesto ma una “situazione” con regole, ruoli, aspettative e funzioni, costruiti dai suoi partecipanti. Non abbiamo un singolo “luogo di osservazione”, ma la trama dei rapporti che continuamente si definisce e ridefinisce fra una molteplicità irriducibile di luoghi di osservazione e di interpretazione, che si mischiano e si correlano continuamente.
Scopo della diagnosi, per esempio, non è come chiamare un disturbo o una malattia, ma come leggerla e cosa fare di fronte ad essa. Si tratta quindi di un processo di comprensione legato alla scelta del percorso psicologico adeguato. Partendo da questa considerazione, la relazione terapeutica è sempre in primo piano. Lo psicologo modifica e modula la metodologia di intervento nell’incontro e nella relazione “qui e ora” con un singolo, una famiglia, un gruppo.
Il percorso psicologico e la psicoterapia sono per noi un incontro emotivo, un coinvolgimento interpersonale, fatto di dialogo, di integrazione. Spesso non vediamo le cose per quello che sono, le vediamo per quello che siamo.
Un elemento costante è che l’individuo, in quanto sistema complesso e dinamico, possieda le risorse necessarie per assicurare appartenenza, progressiva autonomia e mutualità, considerando lo spazio psicologico come un contesto potenziale per una co-costruzione creativa di significato. Il significato è considerato relativo, multiplo, indeterminato. Ciascuna interpretazione è passibile di continue e infinite nuove interpretazioni da parte del terapeuta e del cliente. Il significato è generato in modo relazionale e dialogico, cioè il significato è negoziato e co-costruito.
Si arriva al significato grazie alle menti che si incontrano, ad una conversazione continua con se stessi e con l’altro, in un tentativo di dialogare con tendenze, conflitti, ambivalenze presenti in se stessi e nella relazione con gli altri. Ecco che le persone impareranno di più non soltanto della propria psicologia ma anche della psicologia degli altri personaggi della loro vita.
Obiettivo di un percorso psicologico/psicoterapeutico è dunque la possibilità di sollecitare nei clienti interrogativi e stimoli importanti, che possano produrre cambiamenti emotivi e processi trasformativi, che permettano alla persona di muoversi verso la propria autorealizzazione.